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PAESAGGIO MOBILE

Attraverso un premio per novelle fantastiche, mi si conferma l’amicizia con Anna Ventura de L’Aquila e nel 1999 lei cura un mio, credo prezioso, piccolo libro per Tabula Fati di Chieti. La vecchiaia non mi ha resa ripetitiva ma mi ha maturata. Dalla maniera concreta, che mi fa cantare qualsiasi minimo evento, e la maniera collettiva, quella degli Incontri di Linguaggio Espressivo, sono passata alla maniera visionaria e quella meditativa. Il librino porta appunto le mie prime “Visioni” e i miei primi “Salmi laici”, che Anna subito amò. Ecco uno stralcio di tipo generale dalla sua prefazione.

Questi gli aspetti della poetica di Alberta Bigagli: la parola lieve ma perentoria, l’ironia, il gusto per la metafora coraggiosa, la sentenziosità arguta, quella “gestualità compostamente mancina” di cui parlò, con espressione insostituibile, Mario Lunetta nella prefazione a “Tre voci e una mano”

 

L’UOMO DEI SOGNI

(Parla l’amico Nello)

 

Una volta ho veduto un laghetto

chiaro fra due monti rotondi

sopra passava un aquilone azzurro.

Un’altra volta ho sognato la mamma

piccola e bellina con la veste nera

e la pezzola nera sopra il capo

bene annodata sotto al mento.

Era messa in un urna di vetro

su un altare di chiesa addobbato.

Per il gioco dell’otto fa 52

ma il padrone ordinò la partenza

e la giocata non potetti farla.